DÌ D’INFINITO … DICONO DI
«Poesie fra gioco e visione, miti e paesaggi (splendidi quelli inglesi); riflessioni e una straordinaria ricchezza di immagini e di metafore»
Giorgio Bàrberi Squarotti (Critico letterario e Professore Emerito dell’Università di Torino) su D’infinito, Volume 1, Libro II
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«Versi in cui si trova quella necessaria ricchezza di antico che fa moderna e nuova la poesia. Miti antichi e dei nostri tempi, assonanze d’un passato sapientemente rigenerato con colpi d’ala e con adesione perfetta. Alcune delle poesie hanno le fermezza e la serenità espressiva dei greci e tuttavia, con scatti repentini, ci portano all’oggi, e fotografano i processi interiori che stanno dentro di noi in continuo fermento»
Dante Maffia (poeta Medaglia d’Oro alla Cultura della Presidenza della Repubblica 2004) su Dì d’infinito Vol. 1, Libri I-III
«Sting in questo momento non si trova al Palagio. La ringrazio da parte sua e mia per il suo bel libro. Le faccio i miei complimenti per la luce e l’amore che traspare nelle sue liriche. La piccola Beatrice trarrà certamente equilibri dall’armonia delle sue parole»
Mrs B.R. Sting PR Manager Tenuta Il Palagio
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«Nella sua Beatrice viva e ideale, sacrale e attuale come la figura luminosa dell’incarnazione della grazia celeste, la sua poesia ha raggiunto un altissimo, felice, equilibrio tra fisico e metafisico con ricche e originali immagini sacrali e carnali»
Giorgio Bàrberi Squarotti (Critico letterario e Professore Emerito dell’Università di Torino) su D’infinito, Volume 2, Libro IV
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«Un poesia per molti versi liminale, dunque, quella di Giuseppe Cappello, che sa trasfigurare il quotidiano, senza mai abbandonarlo, anzi, al contrario, traendone linfa di ispirazione universale»
Claudio Salone (Docente di lettere classiche e Preside Liceo Aristofane Roma) su D’infinito, Volume 2, Libro IV