I censimenti e il velo Di Maio
(pubblicato su il Manifesto del 22/06/2018)
Oggi Di Maio, in una rincorsa sempre più ansimante dietro a Salvini, ha annunciato anche lui il suo censimento. Il Ministro del Lavoro dice che farà appunto un censimento sui raccomandati nella Pubblica Amministrazione. Questa esternazione cade nello stesso giorno in cui un altro ministro, il Ministro dell’Economia Tria, ha riferito in Parlamento, in un’attività di governo molto più seria, che nel nuovo Documento Economico e Finanziario (DEF) non sono previsti né i soldi per fare la flat tax né tantomeno quelli per istituire il reddito di cittadinanza. Sennonché oggi è anche il giorno che precede gli esami di maturità ed è plausibile credere che molti più italiani sappiano che cosa sia il “velo di Maya”. Un velo ingannatore il cui concetto il filosofo Schopenhauer importò dalla cultura orientale per spiegare come la realtà vera sia ricoperta con un certo velo ingannatore dalla dea Maya e i più non riescano così a vedere la vera essenza del reale e siano piuttosto prigionieri dell’illusione. La metafora calza bene proprio sulla politica dei censimenti. Salvini ha acclamato quello dei Rom e un ansimante Di Maio ora perora la causa del censimento dei raccomandati. Superficiali illusioni che vengono date in pasto alla gente per ricoprire di un velo proprio la realtà economica annunciata in Parlamento dal Ministro Tria; la realtà, questa si essenziale, per cui non ci sono né i soldi per finanziare la flat tax né quelli per finanziare il reddito di cittadinanza. Le due misure su cui Salvini e Di Maio hanno chiesto e ricevuto sostanzialmente i voti dagli elettori. Che oggi però sono sapientemente abbagliati da Salvini con l’odiosa propaganza sui migranti e sui rom e dall’ansimante leader dei 5S con l’uscita sul censimento dei raccomandati. Un velleitario e patetico velo Di Maio.