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Home›Res Publica›Le tre repubbliche. Dall’agorà alla tv, dalla tv al web

Le tre repubbliche. Dall’agorà alla tv, dalla tv al web

By admin
gennaio 20, 2018
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Quando Berlusconi sconfisse i partiti tradizionali, in fondo si trattò del tras-loco del baricentro dell’incontro materiale e culturale fra gli uomini dalla piazza allo schermo televisivo; ora, qualora si voglia guardare all’affermazione del M5S, si tratta di intuire l’ulteriore tras-loco del baricentro dell’incontro fra gli uomini dallo schermo televisivo a quello dello schermo informatico. È questo un senso fra i più importanti di quello che sta accadendo: la transizione da una civiltà della televisione a quella dei computer; così come era accaduta, appunto con Berlusconi, la transizione da una civiltà dell’agorà a quella della televisione. Nella Prima Repubblica in fondo gli uomini si incontravano ancora per le piazze e per le strade; nella Seconda Repubblica essi hanno abdicato a questo tipo di relazioni e si sono costituiti come ‘comunità’ televisiva; la Terza Repubblica è in fondo l’illusione che si possa uscire dall’unidirezionalità e dalla passività dell’agorà televisiva per tornare ad incontrarsi e tornare effettivamente a dire (e a fare) ognuno la sua in rete; l’illusione che la cosa pubblica sia tornata a una dimensione dialogica. Sennonché questa è un’illusione ancora più pericolosa di quella televisiva; perché ci dà maggiormente l’illusione di una ritrovata soggettività e intersoggettività quando invece proprio per la via del web gli individui si stanno allontanando sempre di più tra di loro. Per trattare dell’illusione sullo specifico dell’economia: con Berlusconi, i ceti medi e la piccola e media impresa si sono ingannati sulle loro reali possibilità di ascendere nella gerarchia del denaro come lo aveva fatto chi disponeva del potere televisivo; ora l’inganno di ciò che rimane dei ceti medi è quello di pensare di riprendersi la scena economica, sociale e politica come sta facendo chi dispone veramente del potere del web. Sennonché come le piccole e medie imprese sono state fagocitate da chi disponeva del sodalizio fra potere televisivo e potere economico, così ora i residui delle piccole e medie imprese e le illusioni dei piccoli imprenditori saranno fagocitati da chi dispone del sodalizio fra potere della rete e potere economico. Il piccolo imprenditore (in cerca di gloria e denaro) che vota per il twettatore Trump negli Stati Uniti e per i ‘rousseauiani’ Cinque Stelle in Italia sta in fondo culturalmente e materialmente votando per Amazon. Un cenno ultimo, del tutto provinciale anche solo dal punto di vista italiano, all’illusione del povero elettore di sinistra: all’illusione di chi da Berlinguer è passato a Grillo e Casaleggio, da chi ha perso il PCI e pensa di trovarlo nel pc.

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Chi è Giuseppe Cappello

Giuseppe Cappello è nato a Roma nel 1969.

Dopo gli studi classici si è laureato in Filosofia presso l’Università di Roma «La Sapienza».
Insegna filosofia e storia al Liceo.

Ha pubblicato diverse sillogie di poesia: "Le danze dell’anima" , "Il canto del tempo", "Il gioco del cosmo", "Scuola", "Dì d’infinito" e "Vita nuova".

Autore del libro "Viaggio in Grecia" e ultimamente anche di un CD musicale dal titolo "Days of Infinity".

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