La teoresi di Ratisbona
(pubblicato su il Riformista del 20/10/2006)
Ho appena riletto il discorso che Benedetto XVI ha pronunciato a Ratisbona e su cui molto si è discusso. Il pontefice, dopo l’enciclica Deus est caritas, è tornato di nuovo sui rapporti fra il messaggio cristiano e la cultura greca. In particolare, in questa nuova occasione, il tema su cui si è dispiegata l’analisi di Ratzinger è stato il tema del logos, della ragione. Questa si risolverebbe pienamente in Dio. In questo senso Benedetto XVI richiama l’incipit del Vangelo di Giovanni: “In principio era il logos”. E fino a qui niente da dire. L’intero corso della filosofia medievale si è dispiegato in questo senso e ha dischiuso un orizzonte concettuale e spirituale che sta alla sensibilità di ogni singolo accettare o scartare. Sennonché, subito dopo il richiamo alle parole dell’evangelista, il pontefice continua con la tesi secondo cui lo stesso Socrate avrebbe filosofato in questo senso. Il filosofo ateniese era impegnato nel superamento di una spiegazione mitica della realtà e la sua ricerca, per la via dell’argomentazione razionale, di un fondamento ultimo pienamente razionale, il logos appunto, non sarebbe secondo Benedetto XVI che un tentativo che avrebbe anticipato ciò che poi la teologia cristiana avrebbe portato nel suo compimento ultimo. Su questo riteniamo di dissentire fermamente e indicare come, per la via delle sue argomentazioni, Ratzinger risolva completamente il teoretico nel teologico, le vie della ricerca razionale nella via della ricerca del Dio cristiano. In questo senso, la stessa sorte della ricerca socratica, qualora ci si spinga più avanti nella lettura del discorso, viene riservata alla scienza moderna, fino all’Illuminismo. Nell’orizzonte di Benedetto XVI, insomma, qualsiasi via di ricerca si invera e raggiunge la cifra dell’intelligibilità solo lì dove rifluisce nell’alveo del pensiero cristiano. Meglio, del pensiero cristiano cattolico. Una tesi filosofica un po’ forte per il teologo tedesco e, certamente, un passo malsicuro sulla via del dialogo per il pontefice romano.