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Home›Poesie›Inaferando Biblioteca Villa Leopardi

Inaferando Biblioteca Villa Leopardi

By admin
novembre 7, 2020
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Inaferando Episode 3  Coloro che non si fermarono / Vi chiederei / Il balcone a petto alla natura

TESTI DELLE TRE POESIE

Estratte da Giuseppe Cappello, I canti della polis, Edizioni del Faro

   

COLORO CHE NON SI FERMARONO

Il fronte fra i campi del Belgio e della Francia

Vi cadde la gioventù dell’Europa

Quindi il secondo conflitto

Casa per casa arrivammo a farci la guerra

Fra i marciapiedi delle città il fronte globale

Abbiamo visto brandelli di uomo in una guerra che non è stata fredda

Il sangue nel sud est dell’Asia

Oggi fino sulle nostre tavole il campo minato

Seminata la terra di una chimica maligna

Le acque del più infido veleno

Attraversata l’aria da inganni sottili

Il fuoco del sole ci illumina della sua macchia più nera

La mano incosciente su un frutto del pasto

Scende la mina per il sangue e le carni

In un angolo sottocutaneo la conflagrazione

Le schegge esponenziali della metastasi

Vi cadono i fiori del Belgio e della Francia

Vi cade l’inglese e il tedesco

La generazione cosmopolita del figlio dell’Asia a New York

Ti chiamano, uomo, colui che guarda in alto

Ti ribattezzerà un antropologo alieno

Erano coloro che non si fermarono

 

VI CHIEDEREI

Vi chiederei se c’è qualcuno di voi che non preghi per un legno amico
Che non sia fra le onde del mare
Quando la domanda va fino dentro scopro la mia pelle più nera
L’odore della nafta che mi circonda tutto intorno
La salsedine che brucia la carne
La notte più buia di nero su nero

Vi chiederei se c’è qualcuno di voi che pensa veramente di riposare su una spiaggia dorata
Che non sia fra le onde del mare
Quando la domanda va fino dentro scopro la mia pelle più nera
L’umido freddo che attraversa le ossa
Una fame che sconquassa lo stomaco
La sete accerchiata dall’acqua salata
Gli occhi che cercano un braccio di vita

Vi chiederei se c’è qualcuno che non ha un ricordo di terra
Che non preghi per quel lembo natale
Quando la domanda va fino dentro scopro la mia pelle più nera
Il genitore che ho perso lungo strada
Il futuro che interroga il destino di mio figlio
Finanche quell’amore che credevo infinito

Vi chiederei in fondo qual è la pelle dell’uomo
Quando la domanda va fino dentro il bianco ed il nero scompaiono sul mio braccio
E solo il brivido che sale dall’anima io vedo

Dentro cui vi chiedo se non abbiate mai messo una preghiera di speranza

 

IL BALCONE A PETTO ALLA NATURA

Sul balcone scendeva la notte

E sui monti salivano le stelle

Fino a tutta la volta del firmamento

Fantasticavamo a petto alla natura

Fiabe sul cosmo

Fra gli odori del gelsomino

E dei tuoi gerani

Un pensiero si posava sui cipressi di fronte

Il Verano

E parlavamo del mistero dell’oltre

Della vita e della morte

Prima di ritirarci innaffiavamo le piante

In ispecie  il papiro

Che vuole, mi insegnavi, molta acqua

Senza che uscisse fuori dal vaso

A cadere sul balcone dell’ottavo piano

E poi ancora giù

Ma qualche volte le acque esondavano

E in quel piccolo grondare sentivo

Gocce d’argento

La musica del cosmo

La musica in cui ancora mi parli

Fantasticheria a petto alla natura

 

 

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Chi è Giuseppe Cappello

Giuseppe Cappello è nato a Roma nel 1969.

Dopo gli studi classici si è laureato in Filosofia presso l’Università di Roma «La Sapienza».
Insegna filosofia e storia al Liceo.

Ha pubblicato diverse sillogie di poesia: "Le danze dell’anima" , "Il canto del tempo", "Il gioco del cosmo", "Scuola", "Dì d’infinito" e "Vita nuova".

Autore del libro "Viaggio in Grecia" e ultimamente anche di un CD musicale dal titolo "Days of Infinity".

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  • Via Comano 2, 00139 Roma
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