Giuseppe Cappello

Main Menu

  • Home
  • Biografia
  • Pubblicazioni
  • Poesie
  • Riconoscimenti
  • Res Publica
  • Filosofia
  • Musica

logo

Giuseppe Cappello

  • Home
  • Biografia
  • Pubblicazioni
  • Poesie
  • Riconoscimenti
  • Res Publica
  • Filosofia
  • Musica
  • DAI GRECI AI POLICE

  • Il mondo dei filosofi

  • DÌ D’INFINITO … DICONO DI

  • Giuseppe Cappello Viaggio in Grecia Nuova Edizione

  • La notte dei Pink Floyd sulla Città Eterna

Res Publica
Home›Res Publica›La civiltà del caradrio

La civiltà del caradrio

By admin
maggio 15, 2020
370
0
Share:

La morte del musicista Ezio Bosso è finita in un attimo su ogni schermo digitale e, ahinoi, è servito questo a sanificare in maniera massiva le bacheche di Facebook e di Instagram dalla tragedia mediatica del giorno precedente e a conferire un po’ di pace e anonimato a Silvia Romano. Mi è sovvenuto in mente allora un dialogo in cui Platone parla di un particolare uccello ovvero del caradrio. La specificità di questo uccello sta nella fisiologia dell’espellere le feci mentre mangia. Platone utilizza questa immagine per rappresentare la peggiore deriva retorica della società ateniese. Una società in cui l’individuo dominante non fa altro che fare e disfare immagini comunicative. Non ha appena finito di mangiare nella prestazione retorica che già espelle quello che ha mangiato; ha bisogno dunque subito di rimangiare in un’altra prestazione retorica e però riespelle subito. In questa ordalia della comunicazione direi che ognuno di noi, chi più chi meno, chi meglio chi peggio, per quanto crede di essere assolto è ogni giorno coinvolto. Non si fa in tempo a metabolizzare una notizia che subito essa viene sostituita nel circuito della mediaticità da una nuova notizia; e oggi diventa prodotto di scarto quello in cui solo ieri avevamo messo tutti il becco come il pasto più prezioso. E ci avevamo messo il becco chi più chi meno, chi meglio chi peggio, senza il sapere. Ma non senza il sapere razionale rispetto a una conoscenza solo sensibile. Peggio. Senza il sapere diretto dei sensi e solo con quello assolutamente indiretto delle immagini. Perché la fisiologia del caradrio è possibile solo se il cibo non sia ruminato nei tempi del sapere razionale e nemmeno in quelli della di-retta opinione (orthè doxa) che si costituisce sulla conoscenza sensibile; la fisiologia del caradrio è possibile solo perché il cibo è ancora più leggero; non è razionalità, non è sensibilità ma immagine che appare e scompare; è la metabolizzazione della opinione indiretta di ciò che appare e si dissolve nel flusso digitale in cui siamo immersi. Il cibo extralight dell’evanescenza digitale in cui ognuno mentre sta finendo il pasto già quel pasto espelle; pronto e famelico di nuovo per un altro pasto fra i nostri multischermi domestici; o ancora di più, ormai, fra le appendici palmari in cui consumiamo i nostri metabolismi cognitivi ed emotivi fra la sala da pranzo e il gabinetto.

Previous Article

Silvia Romano e i vegetali digitali

Next Article

Nel cuore di Lazzaro, nel cuore di ...

0
Shares
  • 0
  • +
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0

admin

Related articles More from author

  • Res Publica

    Lasciateci insegnare!

    giugno 8, 2019
    By admin
  • Res Publica

    Il Paese della parodia

    aprile 22, 2009
    By admin
  • Res Publica

    Virginia Raggi. Quando il vento cambierà

    giugno 23, 2016
    By admin
  • Res Publica

    Il nuovo fiore del partigiano

    aprile 25, 2019
    By admin
  • Res Publica

    Sarah, la grande iena e Ungaretti

    ottobre 19, 2010
    By admin
  • Res Publica

    La fase due e il primato della politica

    marzo 2, 2020
    By admin

You might be interested

  • Pubblicazioni

    Giuseppe Cappello, Dì d’infinito, Aletti Editore

  • Res Publica

    Salvini e la Prof di Palermo … un Filmer già visto

  • Vaccini
    Res Publica

    Platone e i vaccini

Seguimi su Facebook

Articoli recenti

  • DAI GRECI AI POLICE
  • Il mondo dei filosofi
  • DÌ D’INFINITO … DICONO DI
  • Giuseppe Cappello Viaggio in Grecia Nuova Edizione
  • La notte dei Pink Floyd sulla Città Eterna

Chi è Giuseppe Cappello

Giuseppe Cappello è nato a Roma nel 1969.

Dopo gli studi classici si è laureato in Filosofia presso l’Università di Roma «La Sapienza».
Insegna filosofia e storia al Liceo.

Ha pubblicato diverse sillogie di poesia: "Le danze dell’anima" , "Il canto del tempo", "Il gioco del cosmo", "Scuola", "Dì d’infinito" e "Vita nuova".

Autore del libro "Viaggio in Grecia" e ultimamente anche di un CD musicale dal titolo "Days of Infinity".

Contatti

  • Via Comano 2, 00139 Roma
  • info@giuseppecappello.it
  • Recent

  • Popular

  • DAI GRECI AI POLICE

    By admin
    aprile 30, 2022
  • Il mondo dei filosofi

    By admin
    febbraio 9, 2021
  • DÌ D’INFINITO … DICONO DI

    By admin
    gennaio 24, 2021
  • Giuseppe Cappello Viaggio in Grecia Nuova Edizione

    By admin
    gennaio 24, 2021
  • DAI GRECI AI POLICE

    By admin
    aprile 30, 2022
  • Nota di Giorgio Bàrberi Squarotti a Le danze dell'anima

    By admin
    agosto 24, 2006
  • L'enciclica e i Greci

    By admin
    settembre 19, 2006
  • La teoresi di Ratisbona

    By admin
    ottobre 20, 2006

Ultime foto da Instagram

Contatti Social

Visitatori

Privacy Policy | Cookie Policy
Realizzato da Daniele Simbula.