Le elezioni inglesi e la contro-Brexit
(pubblicato su “la Stampa” del 7/06/2017)
Da quando la premier inglese May ha chiesto le elezioni politiche anticipate ho sempre avuto il sospetto che ci fosse dietro la mano della Regina per fare un controreferendum: ovvero, se in Parlamento non c’è una maggioranza politica solida pro-Brexit (e pare che non ci sia perché nel popolo inglese in tanti già hanno cambiato idea) niente Brexit; per l’Europa ma soprattutto per tenere unito il Regno Unito. Ora, dopo gli attentati di Manchester e di Londra, la situazione si complica ancora di più: la May potrebbe addirittura perdere le elezioni o comunque vincerle di strettissima misura, il che equivarrebbe a perdere nella ragione per cui le ha chiamate (o gliele ha fatte chiamare la Regina). Insomma, chissà che dopo l’8 giugno, non parta in Inghilterra la marcia indietro, la controbrexit. L’unico inconveniente rispetto a questo ragionamento è che se dovesse vincere Corbyn non è detto, che dalla posizione speculare alla May, non sia lui a sparare sull’Europa. Ma, a mio avviso, in ogni caso, tutti dovranno fare i conti con la Regina … God Save the Queen!