Dì d’infinito / Recensione sulla rivista «Rocca»
Recensione di Stefano Cazzato al mio libro di poesie Dì d’infinito Edizioni del Faro (pubblicata sulla rivista «Rocca» / Novembre 2016)
Giuseppe Cappello è un docente-scrittore, figura non rara nel panorama culturale italiano a conferma della grande ricchezza professionale, intellettuale e umana di una categoria, quella degli insegnanti, spesso avvilita da modesti stipendi, da una burocrazia inutile e vessatoria e da una scarsa considerazione sociale. Cappello scrive di filosofia (la disciplina che insegna), di attualità e di poesia. «Dì D’infinito» raccoglie la sua produzione poetica dagli esordi sino ad oggi, si articola in tre libri e si snoda con un andamento che alterna temi intimi e sociali, dimensione privata e spazio pubblico, bisogno di introspezione e volontà di condivisione, dialogo con se stesso e dialogo con i lettori. Una parte importante di questo dialogo è quella che riguarda il rapporto tra il docente e gli alunni: a far da tramite tra l’uno e gli altri è il concetto che prova ad aprire il mondo chiuso dei più giovani. È attraverso la magia del concetto che nascono gli incontri, che si sviluppano le corrispondenze, che si uniscono le menti, che si cerca un contatto con l’altro, che – per dirla con Gadamer – si fondono gli orizzonti. E che ciascuno, a modo suo, esce dall’isolamento e dall’incomunicabilità. È straordinaria e commovente, direi hegeliana, la fiducia che Cappello ha nella parola, poetica e/o filosofica. Che a pronunciarla sia l’insegnante di filosofia o il poeta, è sempre la parola carica di significato, di sensibilità e di valori il mezzo che tiene insieme coloro che inizialmente appaiono lontani e divisi. Una parola che nasce privata ma per farsi immediatamente pubblica, politica. Ed è questo il suo telos, la sua destinazione universale. Basta leggere la seguente poesia (Concerto di stelle) per convincersene: «Energia cinetica pura/Punti di una forza senza numero/ Il loro segreto/Lo slang accenta la parola e il gesto/Si distende il concetto/Bussa alle finestre serrate/Bussa a un segreto in cerca del sole/Si aprono le ante/Ed è un concertodi stelle».