La plebe italica, i rivoreazionari e gli angeli del nulla
Salvini, nella sua escalation autoritaria, annuncia il censimento dei Rom. Naturalmente tutto questo, rispetto al personaggio, fa rabbrividire; sennonché il pensiero non è su di lui che si posi. Piuttosto sulla furente plebe italica che a questo caninamente latra; e anche su tanta gente di sinistra che ancora non apre gli occhi di fronte alla situazione. Evidentemente rispetto alla frustrazione di non aver abbattuto lo stato democratico con la rivoluzione prova una sorta di riscatto (ad oggi più psicologico che sociologico) a poterlo distruggere con la reazione. Ma questa furia salviniana non potrebbe neanche solo essere concepita se il pensiero non si posasse da ultimo su i suoi alleati di governo, quelli che permettono al nuovo Uomo della Provvidenza di comandare con il 17% dei consensi; quelli che non sono né di destra né di sinistra ovvero quelli mischiati «a quel cattivo coro / de li angeli che non furon ribelli / né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro. Continua il Poeta su di loro che «caccianli i ciel per non esser men belli, / né lo profondo inferno li riceve, / ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli». Ecco, è bene a nostro avviso che gli autentici progressisti, ma ancora solo prima le persone che abbiano gli intelletti sani, mettano da parte ogni divisione e cerchino subito una risposta corale a questa canaglia di plebe italica, rivoreazionari e angeli del nulla.